L’opera, realizzata nella città di Padova, fa parte della viabilità del PRU “Superamento dei margini”; la zona interessata è quella compresa tra via Sarpi e via A. Da Bassano a ridosso delle linee ferroviarie ed immediatamente a nord delle mura. La progettazione e la realizzazione del viadotto urbano è stata influenzata dagli spazi utilizzabili e dai raccordi tra le manovre verso le varie direttrici, nonché dal fascio ferroviario che ha condizionato la posizione degli appoggi (anche provvisori) e la quota dell’impalcato. Sono state adottate alcune soluzioni quali: le rampe realizzate con telai e pannelli in calcestruzzo che hanno consentito di limitare l’ingombro del rilevato alla piattaforma stradale; il cavalcaferrovia con asse longitudinale ortogonale al fascio dei binari che ne riduce lo sviluppo, inoltre gli appoggi sono esterni al sedime ferroviario e quindi non interferenti con i binari esistenti e futuri (linea TAV). L’opera è suddivisa in:
• viadotto sud: con carreggiata a 2 corsie stradale e 2 marciapiedi di accesso (trave continua a 3 campate di luce 22 m, 30 m e 32 m, con 3 travi ad interasse trasversale di 5 m di altezza variabile);
• cavalcaferrovia opera di attraversamento delle linee ferrovia a 2 archi verticali policentrici che formano un triangolo isoscele con la base posta sul lato sud rispetto al fascio dei binari ed impalcato appeso agli archi mediante stralli (luce circa 102 m);
• viadotti nord ad 1 corsia di accesso, simmetrici rispetto all’asse longitudinale del cavalca ferrovia (trave continua a 2 campate di cui 1 curva, luce massima 25,00 m, composti di 2 travi ad interasse trasversale di 5 m ed altezza pari a 2 m);
• rampe di accesso ai viadotti, impalcati sostenuti da telai il tutto prefabbricato in calcestruzzo.